Come preparare la piscina per la stagione invernale?

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Al termine della bella stagione e del periodo balneare è bene preoccuparsi riguardo alla chiusura della piscina per affrontare il periodo di chiusura nella stagione invernale.

In base alle caratteristiche tecniche e fisiche della piscina in oggetto cambia il tipo di trattamento da eseguire per il periodo di riposo che essa andrà ad affrontare. In molti casi i manutentori preferiscono procedere allo svuotamento, solitamente quando si tratta di impianti di grandi dimensioni come quelle pubbliche e quelle di alto livello. Lo svuotamento, in ogni caso, lo svuotamento della piscina è sconsigliato in quanto causa un consumo idrico importante sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ecologico; svuotare una piscina per un lungo periodo di tempo vuol dire che nel momento in cui essa dovrà essere rimessa a pieno regime si dovranno reimmettere tutti i prodotti chimici che sono necessari per la sua stabilizzazioni quali anticalcare, cloro, antialga e regolatore del PH; una piscina vuota aumenta i rischi dal punto di vista strutturale, infatti se i tempi di inutilizzo sono lunghi sono più probabili movimenti del cemento armato e della struttura che possono causare anche delle fessurazioni; infine lasciare la piscina vuota richiede importanti manutenzioni se soggetta agli agenti atmosferici ed alle impurità da essa trasportati nella vasca; ciò comporterà obbligatoriamente una pulizia straordinaria.

In altri casi, in particolar modo per i grandi impianti,destinati ad un numero importante di persone, si preferisce portare la vasca a mezzo carico, decidendo di svuotarla e ripulirla subito prima del suo effettivo utilizzo.

Spostando l’ attenzione verso le piscine ad uso privato, con dimensione intorno ai 250 metri cubi, il consiglio è di non svuotare la vasca ma eventualmente preoccuparsi di installare una copertura. La piscina andrà svuotata e riempita nuovamente solo ad intervalli di quattro o cinque anni, occupandosi allo stesso tempo di disinfestarla e sanificarla in ogni sua parte, inclusi accessori e zone più esposte o difficilmente raggiungibili. Il consiglio per evitare un surplus di lavoro è di svolgere tutte queste operazioni immediatamente prima del suo utilizzo anziché al termine della bella stagione.

Piscine fuori terra, cosa fare con l’arrivo dell’inverno?

Il mantenimento delle piscine fuori terra nel periodo di mancato utilizzo è sicuramente meno impegnativo rispetto a quelle interrate in quanto sulle sue pareti non agiscono forze spingenti che necessitano della presenza di acqua all’interno per contrastarle, stabilizzando la struttura. Il problema descritto in precedenza è invece presente, anche se soltanto in maniera parziale, nelle piscine fuori terra parzialmente interrate.

Dunque lo svuotamento completo delle piscine fuori terra pure è sicuramente una soluzione migliore rispetto alle altre tipologie, ma bisogna pur sempre considerare che in assenza di acqua all’interno le sue pareti saranno maggiormente soggette agli agenti atmosferici con un’ accelerazione dello stato di usura che faciliterà la presentazione di infiltrazioni esterne, causa principale di problemi come rigonfiamenti dei rivestimenti, muffe, macchie e creazione di falde. Per limitare al minimo l’azione degli agenti esterni è auspicabile la messa in opera di una chiusura invernale per la piscina fuori terra.

Come coprire una piscina fuori terra in inverno?

La copertura della piscina consiste nell’applicare sulla superficie dell’acqua un telo opportunamente dimensionato e più largo di almeno 75 cm rispetto all’area effettiva della vasca in modo da poter essere ancorato efficacemente ai bordi della piscina. L’ ancoraggio può avvenire tramite diversi metodi, bisogna effettuare la propria scelta in base alle caratteristiche della piscina e della zona, degli agenti atmosferici che agiscono su di essa, strutturali e di estetica, con un’ occhio a particolare attenzione in presenza di animali domestici. Tra le varie tipologie di ancore vi sono le molle, i tiranti, i salsicciotti riempiti d’ acqua.
I tipi di teli adoperati sono solitamente di due tipi, quello ermetico in poli-vinil-cloruro (PVC) e quello non ermetico a maglia fitta.

Il telo permeabile è soggetto alle acque meteoriche che vanno a ridurre i sali presenti nell’acqua della piscina che viene diluita da esse ed in assenza di grossi detriti. Questo tipo di telo è molto agevole da montare e smontare. Essi non sono molto durevoli nel tempo e la loro permeabilità consente la creazione di alghe e fioriture trasportate da micro-inquinanti come pollini, polveri. Nelle zone più centrali delle città, soggette ad inquinamento atmosferico, esse possono consentire presenza di idrocarburi e fuliggine che hanno la capacità di rovinare il PVC della vasca.

I teli impermeabli, costruiti in PVC hanno una durata molto lunga. Essi non permettendo la permeabilità e l’azione esterna di agenti fisici e chimici consentono di preservare le caratteristiche dell’acqua, senza richiedere l’ adduzione di ulteriori prodotti da piscina. In queste condizioni la piscina non è soggetta né ad agenti inquinanti né ad alghe e spore che non hanno un ambiente adatto alla loro diffusione in quanto in completa assenza di luce. Alla riapertura l’acqua risulterà trasparente e pulita così come la si era lasciata l’ anno precedente.

Il telo di copertura non essendo permeabile è soggetto all’accumulo sulla sua superficie delle acque meteoriche che possono accumularsi. Per evitare che esso sprofondi è consigliato il posizionamento di pompe che si occupino di rimuovere il carico liquido che si può formare. Bisognerà fare attenzione al momento della rimozione del telo a non far cadere all’interno della piscina le impurità ed i liquidi meteorici presenti sulla sua superficie.

Questo tipo di teli contengono nella loro composizione chimico-fisica l’acido isocianurico, un elemento innocuo ma che quando raggiunge alte concentrazioni (intorno ai 100 ppm) si accumula all’interno della vasca. Per evitare questa condizione, il manutentore esperto lascerà la piscina scoperta per un paio di giorni con la pompa accesa prima di agire sul PH dell’acqua e prima di effettuare la clorazione shock. In caso contrario, se non vengono messe in atto queste cautele, si rischia la cristallizzazione di questo agente molto difficile da rimuovere data la trasformazione in polvere bianca. Se l’ acqua della piscina non è stata sostituita da un periodo di tempo di oltre tre o quattro anni è sempre raccomandato di attendere tre o quattro giorni prima dell’ addizione del cloro, a piscina scoperta, in modo che questo acido torni omogeneo nel liquido in maniera del tutto autonoma.

Piscina interrata, come prepararla per l’inverno?

Prima della chiusura invernale piscina interrata è bene mettere in atto delle buone pratiche che aiuteranno il mantenimento di caratteristiche ottimali della stessa e ci risparmieranno lavori ulteriori quando l’andremo a riutilizzare. Prima della copertura l’acqua deve essere pulita e trasparente, devono essere rimosse le alghe ed altre impurità, deve essere ben ripulito il fondo della vasca da eventuali fanghi o altri elementi indesiderati. Questo è importante perché nel lungo periodo di inutilizzo gli agenti infestanti presenti anche solo in piccole quantità avranno tutto il tempo ed il modo di moltiplicarsi durante il periodo di inattività. E’ bene rimuovere in questo momento anche l’eventuale riga di galleggiamento dalle pareti in PVC così che non abbia modo nel tempo di penetrare attraverso lo strato interno risultando difficile da cancellare in un momento successivo.

L’acqua deve essere portata ad un livello di PH acido pari a quello della disinfezione, dunque poco superiore al grado 7. Il filtro deve essere pulito attentamente ed il cloro deve essere presente nelle quantità normalmente consigliate ovvero tra 1 e 1,5 ppm (parti per milione). Se i consigli non vengono messi in pratica diligentemente ci si troverà a dover cominciare la successiva stagione sostenendo importanti costi di riparazione e manutenzione straordinaria.

Per le piscine interrate in particolar modo è comunque sconsigliato lo svuotamento totale nel periodo di inutilizzo in quanto esso mina la stabilità della struttura stessa in quanto è assente il liquido che controbilancia la spinta delle pareti permettendo un equilibrio tra le forze in azione. Si può tuttavia scegliere una soluzione intermedia svuotando solo parzialmente la vasca.

Nel caso in cui si propenda per lasciare l’ acqua all’interno della piscina si può scegliere tra due approcci diversi al problema: lo svernamento passivo e lo svernamento attivo.
Lo svernamento passivo, che solitamente si tende a sconsigliare, consiste nel rimandare all’anno successivo le operazioni di ripristino delle condizioni ideali per la piscina e l’ acqua. Questo comporta che il procedimento di ripristino risulterà costoso e non sempre si riusciranno a raggiungere risultati ideali in tale ottica e che spesso porta quindi a svuotare completamente la vasca e sostituirla nel suo complesso, operazione che risulta onerosa anche solo per il costo dell’acqua in sé.

Lo svernamento attivo invece consiste nel mettere in atto delle piccole accortezze non molto impegnative ma comunque continuative nel periodo di non utilizzo della piscina. Si tratta di pulire la superficie dalle foglie con l’ apposito retino, ripulire il fondo della vasca con la scopa aspirafango o avvalendosi di un pulitore automatico; rimuovere le impurità dal filtro della pompa, dalle griglie e dagli skimmer; controllare e sistemare regolarmente il PH dell’acqua portandolo ad un valore compreso tra 7 e 7,5; effettuare un controlavaggio dei filtri; agire infine con clorazione shock, ricircolo, antialghe, disincrostante e copertura con telo, senza aver dimenticato di isolare i filtri e spegnere l’ impianto di pompaggio e filtraggio.

Nel caso in cui la piscina sia ubicata in una zona soggetta a gelate servirà mettere in pratica delle accortezze ulteriori come: svuotare completamente tubi, filtri e pompa; chiudere gli skimmer con gli appositi tappi per lo svernaggio; riparare pompa e filtro; ingrassare le guarnizioni presenti; infine ridurre il livello dell’ acqua fin sotto gli skimmer presenti.

Come coprire una piscina interrata? Nel caso in cui la zona interessata non sia soggetta alle gelate invernali allora si potrà riempire la piscina fino al suo colmo, inserendo i prodotti necessari e coprendo con un telo di copertura impermeabile o traspirante a seconda delle proprie preferenze. Verso la metà del periodo di riposo previsto si potrà procedere a versare il liquido svernante nell’acqua avviando la filtrazione per una migliore ed omogenea espansione.

Ci sono prodotti per l’invernaggio delle piscine?

Prodotti per l'invernaggio delle piscine

Una volta controllati tutti i parametri dell’ acqua, verificata la condizione di pulizia dell’ impianto e del liquido in essa contenuto si può procedere con l’addizione di appositi prodotti per l’invernaggio della piscina. Questi prodotti vanno utilizzati con cautela ed addizionati nelle giuste quantità consigliate dagli esperti ed indicate sulle etichette o sulle schede tecniche dei prodotti in oggetto. Una volta aggiunti i prodotti necessari si dovrà attivare la funzione di ricircolo delle acque, evitando che gli agenti entrino in contatto con il filtro le quali incrostazioni rischierebbero di riversarsi in vasca. L’operazione di ricircolo potrà essere fermata dopo circa tre ore, provvedendo subito dopo alla pulizia dei filtri.

Si può dunque procedere ad un’accurata copertura mediante l’ apposito telo. Fatto ciò si continua con l’ operazione di manutenzione del sistema di filtraggio finalizzato principalmente alla disincrostazione e disinfettazione della sabbia al quarzo presente in esso. Il prodotto ideale per procedere a queste operazioni deve essere di tipo acido, in caso contrario sono soluzioni accettabili anche l’utilizzo combinato di acido cloridrico tamponato ed antialghe. L’ azione sarà diretta in quanto il prodotto va versato nel filtro dove è presente la sabbia stessa.

Per svolgere un lavoro di qualità bisognerà isolare il filtro chiudendo la mandata ed il ritorno del tubo dell’ acqua, facendo scaricare quella in esso già presente. Si procederà poi a svitare il filtro mettendolo in posizione neutra, togliere il tappo, versare l’antialghe e mescolarlo alla sabbia al quarzo, infine versare l’acido cloridrico tamponato richiudendo il filtro ma senza avvitare le viti in quanto l’ azione chimica può produrre dei gas che espandendosi potrebbero farlo scoppiare se compressi. Questa operazione ed i prodotti adoperati avranno un’azione duratura fino a quattro mesi. Soltanto ad avvio della nuova stagione ci premureremo di stringere le viti e richiudere il filtro, avviando l’azione di controlavaggio con il fine di depurare ulteriormente i quarzi.

Quando è il momento di chiudere la piscina?

Le indicazioni ci vengono direttamente dall’abbassamento della temperatura, o meglio quando riteniamo di non doverla più utilizzare e consideriamo che gli agenti esterni e le impurità aumentino e non vi sia più ragione di continuare a lasciare la vasca scoperta, in preda ad eventi che ne modifichino negativamente le caratteristiche. Come abbiamo già detto più volte la piscina non andrebbe vuotata sia per motivi statici che per motivi economici, ma bisogna anche considerare che l’ acqua presente è già stata soggetto di trattamenti di disinfezione ed invece cambiandola sarà necessario rifare tutte le operazioni con spesa di tempo e denaro aggiuntiva. Essa deve essere conservata quanto più possibile, almeno fino a quando non convenga fare altrimenti considerando tutti gli aspetti. Per le operazioni antecedenti alla chiusura della piscina è consigliabile affidarsi ad un professionista in materia, in caso contrario, sarà bene munirsi di prodotti per il fai da te come l’antigelo e additivi che modifichino durezza ed alcalinità dell’acqua, lasciandoli agire per il tempo necessario indicato nella scheda tecnica o sull’etichetta del prodotto adoperato. Se non ci si è mai cimentati in queste operazioni e non si ha particolare voglia di provare rischiando di sbagliare allora il consiglio è quello di affidarsi ad un operatore esperto.

Le coperture, oltre alla classica funzione di proteggere l’ acqua dalle impurità e dagli agenti atmosferici, possono svolgere in base alle caratteristiche ed esigenze anche altre funzioni. In base alla tipologia possono rendere la superficie calpestabile o quasi, mettendo in sicurezza da incidenti animali e persone; possono evitare l’ evaporazione dell’ acqua; possono bloccare le dispersioni termiche; riducono tempi e costi di manutenzione. L’applicazione della copertura è consigliabile quando la temperatura dell’acqua sia pari o inferiore ai quindici gradi centigradi, in modo che le condizioni di freddo blocchino la proliferazione della maggior parte dei “nemici” della nostra piscina.

Entrando nelle specifiche casistiche, per piscine fuori terra o parzialmente fuori terra sono consigliati i teli con tiranti, elastici ed occhielli; per piscine interrate l’ideale sono i teli di copertura invernali fissati con tubolari pieni d’ acqua lungo il perimetro dello specchio d’ acqua. Esiste anche un tipo di copertura specifico per evitare che l’ acqua evapori e queste si chiamano coperture isotermiche e sono utili anche per poter utilizzare la piscina per un periodo di tempo maggiore.

Una soluzione per la copertura della piscina valida tutto l’anno e che limita le problematiche invernali tanto quelle estive sono le coperture telescopiche che vanno a creare, mediante i moduli che la compongono, una vera e propria stanza removibile al di sopra ed intorno alla nostra piscina. Questa soluzione è adatta e consigliabile in tutte le situazioni anche se poi starà al gusto estetico dell’ individuo valutarne l’impatto visivo nel contesto in cui la piscina è posizionata.

Nel caso in cui ci si stia preoccupando della copertura della piscina contemporaneamente all’acquisto della stessa si è ancora in tempo per optare di una copertura integrata alla vasca stessa. Questa viene chiamata copertura a tapparella ed occupa poco spazio, è del tutto automatica, è invisibile una volta richiusa ed è composta da doghe in PVC coibentate per la massima efficienza e protezione. Un altro vantaggio importante è rappresentato dal poter aprire e chiudere la copertura della piscina ogni volta che lo si desidera senza alcuno sforzo e con risparmio economico e di tempo. La copertura integrata è possibile richiederla anche per una piscina già in essere ma questo inevitabilmente comporta un costo maggiore rispetto a quella standard. La copertura ed il meccanismo automatico vengono montati su un solo lato della piscina dove essa si riavvolge; il telone è tenuto da due binari che riescono, una volta in posizione, a reggere carichi importanti come il peso di diverse persone. Bisogna in ogni caso considerare che quest’ultima soluzione è una copertura premium sia per caratteristiche che per il costo, quindi è bene fare un’ attenta valutazione dei costi e dei benefici, considerando se ne vale davvero la pena.

Per allungare il più possibile il periodo dei bagni, oltre a realizzare una copertura per rendere fruibile per tutto l’ anno la piscina, è possibile dotarla di pompe di calore che si occupano di renderla riscaldata anche quando le temperature non siano esattamente quelle estive, ma comunque godibili come in autunno o in primavera. I mesi estivi tendono a volare ed allora non è affatto una cattiva idea pensare a sfruttare per più tempo la comodità di una vasca privata, alzando artificialmente la temperatura dell’acqua. Le pompe di calore per la piscina hanno il compito di produrre calore senza necessitare di combustibile e utilizzando soltanto una piccola quantità di energia elettrica per alimentare il proprio funzionamento. Come è noto infatti questo impianto sfrutta il calore già presente nell’aria esterna e la sua installazione è davvero agevole. Ciò è testimoniato dal fatto che essa può essere aggiunta anche a piscine esistenti senza richiedere particolari lavori oltre il semplice collegamento all’impianto elettrico ed idraulico. La loro usabilità è ideale ed anti-spreco, infatti è possibile stabilire attraverso il timer quanto riscaldare e per quanto tempo. Il vantaggio è anche economico in quanto il loro costo è molto accessibile e varia in base alla dimensione necessaria, calcolata in base al volume d’acqua contenuto nella piscina. Anche in questo caso è consigliabile l’utilizzo di una copertura isotermica cosicché il calore prodotto venga disperso più difficilmente ed in più tempo.

Anche per chi è attento al consumo energetico è importante adoperare una copertura efficiente e di buona qualità. Oltre a ciò bisogna avere molta accortezza se si vuole scegliere una piscina ecologica e green sin dal momento della progettazione, richiedendo prodotti a bassa emissione di CO2. L’illuminazione è un’altra componente importante da considerare, per questo bisogna di ricordare di adoperare luci a LED che consentono un risparmio energetico dell’ 80% rispetto a quelle classiche oltre ad un impatto meno dannoso dal punto di vista ecologico. L’utilizzo di pannelli solari è sempre consigliabile ma non sempre è possibile installarli, ma sicuramente è più semplice dotarsi di accessori per la piscina che sfruttano l’energia solare, come ad esempio le docce solari. La copertura invernale ha anche una funzione ecologica garantendo risparmio dal punto di vista ambientale e degli additivi chimici, limitando l’azione di filtri e depuratori. Ci si può avvalere anche di pulitori elettronici smart che agiscono nelle condizioni ideali della filosofia green.

Tra le componenti fondamentali della piscina c’è il telo perimetrale che oltre ad avere una funzione impermeabile è il vero componente che determina l’estetica della piscina. In base al suo colore, che si può scegliere tra una vasta gamma, è possibile variare l’ aspetto e l’atmosfera; se il nero ed i colori scuri amplificano la sensazione di profondità assorbendo allo stesso tempo i raggi solari e riscaldando maggiormente la temperatura dell’ acqua, i colori chiari danno un aspetto più raffinato e rilassante. E’ inoltre possibile scegliere un telo touch di tipo premium che va a ricreare digitalmente diverse superfici (ad esempio roccia, sabbia, pietra, etc.) che possono essere cambiate in base all’umore del momento con un solo tocco. E’ bene ricordare che il telo standard è monocolore e che la personalizzazione va richiesta a parte per la stampa di decori, loghi, firme o effetti bidimensionali o tridimensionali.

Per una piscina bella e pulita ci sono dei piccoli trucchi del mestiere da mettere in atto poco e spesso: pulire frequentemente la vasca per i piedi se presente; rimuovere i residui organici che avrebbero difficoltà ad essere filtrati dall’apposito impianto, aiutandosi con robot automatici per la pulizia delle pareti e del fondale della vasca; ricordare di pulire le parti nascoste quali la canalina di sfioro e la vasca di compenso; pulire con elevata frequenza il bordo vasca, in modo che eventuali depositi su di esso presenti evitino di riversarsi in piscina e ricordarsi di non adoperare prodotti chimici per la pulizia troppo aggressivi su di esso poiché spesso questi finiscono per riversarsi o essere trasportati anche nella vasca; infine, in presenza di skimmer, dare spesso delle passate di liner sui bordi così da impedire depositi di impurità e la formazione delle indesiderate linee nere.

E’ bene non trascurare mai la pulizia della piscina sia per un motivo meramente di salubrità ma anche perché questa indolenza finirà prima o poi per presentare un conto molto salato; infatti l’accumulo elevato di depositi e detriti nelle varie componenti finisce per usurarle e romperle completamente, richiedendo costi di manutenzione straordinari e costi per l’acquisto di componenti nuove. Ed è proprio in questo senso che viene sempre consigliata una manutenzione ordinaria diligente e frequente dell’ impianto.

Se per incuria, dimenticanza o impossibilità di acquistare una copertura adatta avete lasciato la vostra piscina piena e scoperta per tutto il periodo invernale, in completa balia degli agenti atmosferici sarete costretti a svuotare la piscina. E’ bene ricordare che questo comportamento può causare gravi danni ed è bene ripulire manualmente il fondale. Inoltre è consigliabile non far passare quest’ acqua dal filtro, rischiando di otturarlo, ma è meglio scaricare l’acqua in fogna così da non rischiare danni all’impianto a causa del sovraccarico di lavoro, intasamenti e blocchi dello stesso. Se invece siete stati diligenti ed avete acquistato una copertura ed eseguito le manutenzioni necessarie la riapertura della piscina non vi riserverà nessuna brutta sorpresa.